Le Piccole Fraternità della Parola

* In memoria di Padre Arturo. Un carisma partecipato (374 download ) (San Valeriano, 2 luglio 2017)

 

Le Piccole Fraternità della Parola sono formate da laici, singoli o in coppia, che nella docile obbedienza alla Parola di Dio, autenticamente interpretata dal Magistero della Chiesa, vogliono sviluppare in pienezza la loro vita battesimale, in una radicale sequela di Cristo, fedeli alla loro vocazione laicale e familiare, aperti ad accogliere il dono della comunione per costruire autentiche Fraternità.

  • Piccole

ci sentiamo piccoli davanti a Dio, che si è degnato di chiamarci e di farci dono di Sé; e piccoli davanti al mondo, perché esiguo numero di persone che tentano un cammino di santità che è controcorrente nella nostra società secolarizzata;

 

  • Fraternità

pur vivendo ciascuno nel proprio ambiente familiare, sociale e parrocchiale, ci impegniamo a tessere rapporti di fraternità umana e di fede così forti da costituire una nuova famiglia spirituale, la “famiglia di Gesù” (cfr. Mc 3,31-35);

 

  • della Parola

la Parola di Dio che ci “ha rigenerati” (1Pt 1,23), ridonando vigore alla nostra vita di fede e chiamandoci alla comunità, ogni giorno “dilata il nostro cuore per farci correre sulla via dei comandamenti di Dio” (cfr. Sal 119,32).

 

È alle prime comunità cristiane, come ci sono presentate dagli Atti degli Apostoli e dalle Lettere di San Paolo, che guardiamo come a modello di vita cui tendere, attingendo pure nutrimento e stimolo, per la nostra vita spirituale e il cammino comunitario, ai tesori della tradizione monastica, per interpretare e vivere tribolazioni e conflittualità.

  • Parola di Dio – comunione – missione

    sono le tre “parole d’ordine” che stanno orientando questo nostro cammino di fede, con l’aiuto e il sostegno della Fraternità monastica.

    Punto di avvio, e riferimento continuo, è la Parola di Dio. Lunghi cammini di Lectio divina, fatti di incontri quindicinali a San Valeriano e di contatto quotidiano a casa propria, ci hanno portato a quella familiarità con la Bibbia che fa scoprire, dietro le parole del Testo Sacro, la voce di Cristo che parla, che interpella e che chiama a conversione.

    Ma nello stesso tempo la Parola, oltre che svelare il volto di Cristo, ha cominciato a svelarci anche il volto della Chiesa: non una Chiesa teorica, ma concreta. Abbiamo scoperto, in sostanza, che la fede cristiana non è un intimistico rapporto tra il singolo credente e Dio, bensì tra una concreta comunità di credenti e Dio. Ed allora è diventato urgenza imprescindibile l’impegno di costruire concreti rapporti di comunione, cioè costruire Fraternità, dove si tenta di condividere beni spirituali e materiali.

    La comunione che si sta creando, se non vuole morire di asfissia, appagata dai rapporti fraterni raggiunti, reclama la missione. Attenti alle indicazioni che il Signore vorrà dare, ci stiamo rendendo disponibili a far partecipi altri dello straordinario dono della Parola che abbiamo ricevuto.

    Infine ci sforziamo di vivere questo cammino di comunione con Dio e con i fratelli in uno stile di povertà, quella povertà liberante che Cristo chiede a chiunque voglia essere suo discepolo e che è una credibile testimonianza in questa nostra società del benessere.